Data | 4 – 6 luglio | Equipaggiamento | Equipaggiamento da alta montagna imbragatura, casco, piccozza, ramponi e sacco lenzuolo. |
Zona | Alpi Graie | Direttori gita | Stefani F. – Stefani A. – Gottardo E. |
Dislivello | Orario partenza | Ore 7.00 dal piazzale Pieve di S. Maria di Camisano per Autostrada A4, Milano, Aosta, Valsavarenche, Pont. | |
Difficoltà | E/A | Mezzo di trasporto | Mezzi propri |
Introduzione
Il Gran Paradiso costituisce con le montagne che lo circondano, un gruppo delle Alpi Graie. Questo gruppo ha conservato intatto gran parte del suo fascino primitivo, anche grazie al Parco Nazionale omonimo, nel quale ampie aree sono state sottratte a qualsiasi sfruttamento e intervento distruttivo da parte dell’uomo. Il Gran Paradiso è l’unico 4000 situato interamente in territorio italiano, noi saliremo sulla cima provenendo dalla Val d’Aosta attraverso la Valsavarenche, arrivando al rifugio Vittorio Emanuele II°. Percorrendo la via aperta dagli Inglesi J.J. Corwell e W. Dundas guidati da Michel Payot e Jean Tairraz di Chamonix, che corrisponde più o meno all’attuale via normale da ovest, attraverso il ghiacciaio del Gran Paradiso. Dalla vetta nelle giornate limpide lo sguardo si estende per parecchi chilometri al di sopra della Pianura Padana. A nord-est si possono ammirare il Cervino, il Monte Rosa, la Dent d’Hèrens, a nord-ovest i precipizi meridionali del Monte Bianco e a sud-ovest la Barre des Ecrins.
Programma
- Venerdì 4 luglio
Dislivello: 769 m – Difficoltà: E – Tempo di percorrenza: 3 ore
Lasciata l’auto nel grande parcheggio di Pont-Valsavarenche (1960 m), si attraversa il torrente e si prosegue sulla mulattiera (segnavia n.1 e n. 4) che affianca il corso dell’acqua entrando nel vallone di Seyvaz. Poco oltre una baita, il sentiero volge a sinistra e si sale nel lariceto con una serie di tornanti. Superato il ripido versante e lasciato il bosco, su di un ripiano, si incontrano i ruderi di un’altra baita. Il sentiero prosegue per detriti e superato un dosso roccioso, si arriva al rifugio Vittorio Emanuele II° (2729 m), nei pressi del laghetto di Moncorvè. Sistemazione, cena e pernottamento.
- Sabato 5 luglio
Dislivello: 1300 m – Difficoltà: A – Tempo di percorrenza: 7 ore
Dal rifugio si sale, aggirando il dosso di Moncorvè entrando nel vallone del Gran Paradiso, rimontando il ghiacciaio sulla destra, superando una serie di gradini e di ripiani. Raggiunta la dorsale della “Schiena d’asino”, si svolta a destra fino quasi a raggiungere la Becca di Moncorvè; si piega quindi a sinistra seguendo il pendio ghiacciato sotto la cresta rocciosa meridionale del Gran Paradiso. Una volta superata, dopo un ultimo passaggio esposto sul versante di Cogne, si perviene alla vetta (4061 m). Dopo la sosta si ritorna al rifugio Vittorio Emanuele II° per lo stesso percorso di salita. Sistemazione cena e pernottamento.
- Domenica 6 luglio
Dislivello: 300 m – Difficoltà: E – Tempo di percorrenza: 5 ore
Dal rifugio Vittorio Emanuele II° occorre scendere per circa 200 metri, lungo l’itinerario di salita, verso Pont per poi dirigersi in piano a destra verso nord (segnavia n.4) passando alti sopra la montagna Moncorvè. Si superano le pendici della Testa di Moncorvè e si continua sempre a mezza costa su ripiani morenici, dossi e avvallamenti fino all’Alpe di Laveciau (2456 m). Poco più avanti si incrocia il sentiero che sale al rifugio Chabod, lo si segue in salita arrivando al rifugio (2750 m). Dopo la sosta si scende in Valsavarenche (segnavia n.5) passando per l’Alpe Lavassey (2194 m) e arrivando alle baite dell’Alpe Praviou (1871 m) a metà strada fra Eaux Rousse e Pont.
Massimo 15 partecipanti, per tutti è necessario buon allenamento.
N.B. Le iscrizioni sono aperte con la pubblicazione del presente programma e dovranno essere confermate in sede accompagnate dal versamento dell’anticipo di € 50.00 entro giovedì 26 giugno 2014.