PULLMAN
01 Ottobre 2017
Ferrata “DELLA MEMORIA”
Dolomiti di sinistra Piave
Questa escursione ci porterà a visitare parte dei luoghi che furono teatro della famosa “Tragedia del Vajont”. Come si ricorderà tale evento disastroso si verificò la sera del 9 ottobre 1963 nel neo-bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont, a causa della caduta di una colossale frana dal soprastante pendio del Monte Toc nelle acque del sottostante e omonimo bacino lacustre alpino. La conseguente tracimazione dell’acqua contenuta nell’invaso, con effetto di dilavamento delle sponde del lago, e il superamento della diga, provocarono l’inondazione e la distruzione degli abitati del fondovalle veneto, tra cui Longarone, e la morte di ben 1910 persone. Il disastro causato dalla frana coinvolse anche Erto e Casso, paesi geograficamente opposti a Longarone ma vicini alla riva del nuovo lago artificiale del Vajont.
La via “Ferrata della Memoria” che vuole ricordare la tragedia avvenuta, percorre la destra orografica della gola del Vajont attraversando territori dei comuni di Longarone (BL), Castellavazzo (BL) e Erto (PN) e permette di osservare da un punto di vista diverso la diga del Vajont e la stretta gola nella quale l’acqua della diga si incanalò per poi radere al suolo il paese di Longarone ed alcuni villaggi vicini.
Cartografia: Carta Tabacco 021 – Dolomiti Sinistra Piave – scala 1:25.000
Sintesi escursione COMITIVA A
Dislivello: 400 m . (di cui circa 260 m. di ferrata)
Difficoltà: EEA
Durata escursione: 4 ore (di cui 2/3 di ferrata)
Resp. Escursione: Edelvio Gottardo – Giorgio Benetti
Dal sesto tornante tornante della strada che da Longarone sale alla diga del Vajont e letto il tabellone descrittivo della Via, si inizia a percorrere il sentiero localizzato alla destra di una galleria e dopo alcuni minuti si entra nella prima galleria lunga circa 100mt dove è necessario munirsi di una torcia luminosa. Si esce su una cengia attrezzata con corrimano per rientrare poco dopo una seconda galleria più corta della precedente all’uscita della quale si percorre una facile cengia e si arriva ad una scala da dove inizia la ferrata. I primi 100 metri sono impegnativi ed esposti ma subito dopo, grazie anche a una serie di cenge, si arriva ad uno spallone intermedio dove inizia la seconda parte verticale sempre difficile ma meno impegnativa della precedente per poi proseguire su un’altra cengia verso destra e ad una seconda scala che ci fa superare un ultimo balzo roccioso sopra il quale un largo traverso obliquo risale senza difficoltà fino al termine della ferrata e all’entrata nel bosco dove si trovano ancora vecchie strutture in cemento risalenti all’epoca della costruzione della diga.
Da qui seguendo il “Troi de Sant’Antoni” (sent n° 380) ci riuniremo con i nostri amici della “Comitiva B” per arrivare assieme a Erto.
Sintesi escursione: COMITIVA “B”
Dislivello: 600 m. In salita e 450 m. In discesa.
Difficoltà: E
Durata escursione 6
Responsabili escursione: Frigo Giandario – Marilena Maistrello
La nostra escursione ha inizio a Codisago, al termine del paese parte il sent. n. 395, che poco dopo si congiunge con la comunale intersecandosi dopo alcune centinaia di m. sulla statale che sale alla diga, il percorso continua sul lato opposto della SS. Fino a casera Saldina. Con una stretta curva, il percorso si innesca al segnavia 395a (sent. Troi de Sant’Antonì ) con il quale ritornando verso destra raggiungeremo prima il capitello di S Antonio e con salita più accentuata su suolo roccioso, con a fronte la diga del Vajont, si sale al paese di Casso. Dopo la sosta e la visita del paese, continueremo il percorso su il “Trui dal Sciarbòn” che attraversa il versante meridionale del Monte Borgà, e del Monte Salta, parallelo al torrente Vajont che scorre a fondo valle. Il sentiero ha inizio poco sotto il borgo di Casso all’altezza di un capitello di cemento con crocifisso, su una comoda mulattiera che taglia i prati costellati di massi, antichi testimoni di una grossa frana caduta dal Monte Salta nel 18 secolo. Si continua su terreno pianeggiante fino a Molino da Rui, ora rimontiamo rapidamente alcuni tornanti e il percorso termina in una stradina all’imbocco della Val Zemola, dove possiamo ammirare la Forra di S. Romedio. In breve si scende a Erto dove termina il nostro percorso.
Iscrizioni: le iscrizioni sono aperte con la pubblicazione del programma e dovranno essere confermate in sede accompagnate dal versamento dell’anticipo di € 10.00 entro giovedì 21 settembre
Partenza: alle ore 6.00 dal piazzale Pieve di S. Maria di Camisano per Autostrada A4 Venezia, Vittorio Veneto,Ponte nelle Alpi, Longarone, Codisago.