22 febbraio 2015
Verso il Pelmo con le ciaspole
Dolomiti Bellunesi
Escursione con le racchette da neve
Il nome della montagna in dialetto zoldano (Pelf) significa peloso ovvero boscoso. Una leggenda della Val di Zoldo racconta infatti che un tempo il Pelmo era una montagna particolarmente verdeggiante e sulla sua sommità, dove oggi si trova il circo glaciale, vi era addirittura un vasto pascolo, molto frequentato dai pastori. Poi, un evento catastrofico fece franare la montagna, scoprendo la nuda roccia e dando alla montagna l’imponente aspetto che ha tutt’oggi. Il racconto sembrerebbe avere un fondo di verità: sono stati individuati due ampi scoscendimenti, ora per lo più nascosti dalla vegetazione, che fanno pensare ad una grandiosa frana; questa avrebbe bloccato il corso del Maè, formando un grande lago che, prosciugatosi, scoprì la piana dove oggi sorge Mareson, frazione di Zoldo Alto. Meta della nostra escursione sarà il Rifugio Venezia, ai piedi del Pelmo.
Dislivello: 630 m
Difficoltà: EAI
Durata escursione: 6 ore
Resp. Escursione: Graziano Sinigaglia – Flavio Baldi
Cartografia: Carta Tabacco 025 – Dolomiti di Zoldo – 1:25.000
Sintesi escursione
Da Zoppè di Cadore (1460 m) si seguono le tabelle segnaletiche per Rif. Venezia e Vodo di Cadore.
Dopo poche centinaia di metri incontriamo 3 enormi case di legno simili tra loro, seguiamo prima la strada segnavia 456 e poi al bivio prendiamo a sinistra la forestale segnavia 493. Al bivio di quota 1693 m, teniamo la sinistra proseguendo sempre lungo la forestale per Casera Rutorto e Rif. Venezia.
La strada non ha mai pendenze difficili o difficoltose e l’allegra compagnia giunge ben presto ad un tornante dove si apre maestosa la vista sul Pelmo. Successivamente la mulattiera ci porta sui piani dei Tabià Belvedere: il nome stesso promette un panorama molto bello sui monti della Val Zoldana bassa e la Valle Longaronese. Al termine della strada l’itinerario prosegue su sentiero sempre facile e mai esposto o pericoloso. Finalmente sbuchiamo sull’enorme piana dove sorge il Rif. Venezia: alla nostra sinistra si erge immenso il Pelmo, in fondo intravediamo il monte Antelao, tutto il gruppo del Sorapiss, poco più a sinistra il gruppo del Cristallo, le Tofane e li in basso un accenno della Valboite con San Vito e Borca di Cadore.
Sostiamo un po’ ad ammirare il panorama e poi in pochi minuti arriviamo al rifugio (1946 m) per la sosta pranzo. Il ritorno per la via di salita o, neve permettendo, lungo il sent. 475 – Alta Via n. 3, passando sotto le Crépe de la Viza Vècia e il monte Penna fino a ritornare, dopo aver superato la Forcella Colonel de la Stanga (1849 m), sul percorso dell’andata (bivio quota 1693 m). Da qui in breve ritorniamo a Zoppè di Cadore.
Iscrizioni: le iscrizioni sono aperte con la pubblicazione del presente programma e dovranno essere confermate in sede, accompagnate dal versamento dell’anticipo di € 10, entro giovedì 12 febbraio.
Partenza alle ore 5.30 dal piazzale Pieve di S. Maria di Camisano per Castelfranco, Cornuda, Ponte nelle Alpi, Longarone, Forno di Zoldo, Zoppè di Cadore.