Anello “Tròi de Sant’Antoni” (Casso)

Data 25 maggio Difficoltà EE
Zona Dolomiti di Sinistra Piave Direttori gita Virginia Fanchin – Costanza Galla
Dislivello 450 m Orario partenza Ore 6.00 dal piazzale Pieve di S. Maria di Camisano per Bassano, Feltre, Longarone da dove si seguono le indicazioni per la Diga del Vajont, oltrepassata la quale occorre girare a sinistra per Casso dove parcheggeremo nei pressi del cimitero.
Durata 5/6 ore Mezzo di trasporto Mezzi propri

Introduzione

Torniamo a camminare nelle Dolomiti di sinistra Piave questa volta nei pressi del paesino di Casso con gli stretti vicoli e le sue caratteristiche case di pietra: meta l’antico “Tròi de Sant’Antoni” col tempietto affrescato internamente dedicato a S. Antonio, il panorama sulla diga del Vajont e sulla frana del monte Toc, il panorama sul Bosconero. Un tracciato di origini molto antiche, collegava il fondovalle del Piave al paesino di Casso abbarbicato a 900 m. sotto il Monte Borgà, quasi sospeso sopra la valle del Vajont. Un percorso ampio audace, inciso nella roccia, dedicato a S. Antonio, sottolinea il fascino di antica cengia.

Programma

Dal parcheggio (964 m) ci inoltriamo per i vicoli di Casso in direzione ovest seguendo le tabelle “Tròi de Sant’Antoni”, segnavia 380. Oltrepassati la chiesa e il piccolo cimitero, ci immettiamo nella mulattiera che perde quota dolcemente ed offre una vista panoramica sulla diga e sul Monte Toc. Ad un bivio (920 m) lasciamo sulla sinistra il sent. 380 che scende alla diga, e iniziamo a percorrere un tratto del sent. 395A. Per ottima traccia giungiamo al Tempietto di Sant’Antonio (817 m) con vecchie impalcature di legno che testimoniano un tentativo di restauro iniziato molti anni fa e mai terminato. Poco più avanti, nel punto più basso del nostro percorso (780 m), troviamo la deviazione per scendere a Codissago, che ignoriamo. Da qui il sentiero 395A si restringe e comincia a guadagnare quota. Giungiamo in località Sedesella (900 m) con tre casere site a poca distanza l’una dall’altra oltre le quali, mantenendoci sul bordo ovest della radura, ci inoltriamo nel bosco fino al Landre de l’Acqua (930 m). Appena oltre la vasca con l’acqua troviamo un bivio con un’indicazione, quasi illeggibile, a destra, per Casera Brighella. Dopo una ripida salita il sentiero, giunto ad un pianoro, sembra perdersi nel bosco: teniamo la destra, in salita, e in breve raggiungiamo la Casera anzidetta (970 m), ormai invasa dalla vegetazione. Proseguiamo per il sentiero 395 in mezzo al bosco, con attenzione perché non è facile riconoscere fra i tanti il nostro sentiero, e arriviamo a Pian Malattia (1200 m). Attraverso un breve tratto scosceso ed esposto giungiamo al Pian dei Sass, il punto più alto del nostro percorso (1225 m). Qui ci fermiamo per una meritata sosta pranzo, poi invertiamo la marcia seguendo verso sud il sent. 394 che ci conduce alle Cave di Cepe (1192 m): una costruzione diroccata e due silos testimoniano l’antica attività estrattiva di materiale “pozzolanico” per il sottostante cementificio di Castellavazzo e per sentiero in leggera discesa, in meno di un’ora torniamo al punto di partenza.

N.B. Visita guidata facoltativa al Coronamento della diga del Vajont (45 minuti – € 5).

Iscrizioni Le iscrizioni sono aperte con la pubblicazione del presente programma e dovranno essere confermate in sede accompagnate dal versamento della quota di 2 €, per spese organizzative e assicurazione Kasko, entro giovedì 22 maggio .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Informazioni e attività del gruppo CAI di Camisano Vicentino (sezione di Vicenza)