Data | 17 giugno | Equipaggiamento | Normale equipaggiamento da escursionismo. |
Zona | Alpi di Ledro | Direttori gita | Flavio Baldi – Gian Mario Cignacco – Mirco Forte |
Dislivello | 1150 m | Orario partenza | Partenza ore 6.00 dal piazzale Pieve di S. Maria di Camisano per Verona, Riva del Garda, Ledro, Lenzumo. |
Difficoltà | EE | Mezzo di trasporto | Mezzi propri |
Introduzione
La sinistra orografica della Val Concei è dominata da una lunga dorsale di cime davvero belle quanto poco conosciute. Anche queste cime, al pari di molte altre nell’ambito delle Alpi di Ledro, sono state triste teatro della prima guerra mondiale in quanto all’epoca erano prossime al confine Austro-ungarico con l’Italia. Da allora, con la complicità dell’isolamento di questi monti, davvero poco è cambiato e ancora oggi, camminando sui crinali più alti, è facile osservare ciò che resta delle trincee e dei baraccamenti di quell’assurdo conflitto. L’itinerario percorre quasi sempre un meraviglioso filo di cresta, aperto ai grandi panorami dell’Adamello, Presanella, Brenta, il lago di Garda e le lontane Dolomiti. Lateralmente al sentiero scoscendono ripidissimi pendii di roccia e zolle erbose che impressionano per le loro fughe verso il basso.
Sintesi dell’escursione
Dal parcheggio (1400 m circa) si sale lungo la carrareccia, si supera malga Trat e si raggiunge Bocca di Trat (1581 m), crocevia di più sentieri. Proseguendo (ultimo tratto attrezzato) si arriva in vetta alla Mazza di Pichea (1879 m), prima cima della giornata. Si superano poi in successione, dopo numerosi saliscendi, le cime del Corno di Pichea (m 2138), il Monte Tofino (m 2151), il Dosso della Torta (m 2156). Da qui si gode della miglior veduta della Valle di Concei che si estende a ferro di cavallo verso l’apertura sulla Val di Ledro e del soprastante Monte Corno. Adamello e Brenta si distendono davanti senza ostacoli. Si avanza ora in bell’ambiente fatto di torrette e guglie di roccia che ricorda il sentiero d’arroccamento sul Cornetto nelle Piccole Dolomiti. Passate alcune deliziose forcellette, sovrastando la Val Marza, si perviene sulla cima della Gavardina (2047 m) ultima elevazione di questo itinerario. Si scende lungo la cresta sempre seguendo le segnalazioni ed arrivando alla Bocca dell’Ussol (1878 m). Il tracciato (ora segnavia 414) taglia ripidi prati, penetra nel bosco e raggiunge un bivio. Si tiene la sx e con poche svolte si arriva a malga Guì (1444 m), nelle cui vicinanze sgorga una fresca sorgente d’acqua, e successivamente al rif. Al Faggio (963 m).
Iscrizioni: Le iscrizioni sono aperte con la pubblicazione del presente programma e dovranno essere confermate in sede accompagnate dal versamento della quota di 2 €, per spese organizzative e assicurazione Kasko, entro giovedì 14 giugno.