Data | 16 – 21 Agosto | Equipaggiamento | Normale equipaggiamento da escursionismo. |
Zona | Dolomiti | Direttori gita | Giandario Frigo – Giancarlo Canevarolo |
Dislivello totale | 3000 mt in salita – 3165 mt in discesa | Orario partenza | Partenza alle ore 6.30 dal piazzale Pieve di S.Maria di Camisano per Bassano, Feltre, Longarone, Cortina, Pezziè de Parù. |
Difficoltà | EE | Mezzo di trasporto | Mezzi propri |
Introduzione
Quest’anno andiamo a completare l’alta via N°1, dopo il successo ottenuto lo scorso anno quando abbiamo proposto il giro ad anello del primo tratto, dal Falzarego al Biella e ritorno. Con questa seconda parte ci si inoltra nel classico paesaggio dolomitico, affacciandoci sulle testate della val Fiorentina e dalla val di Zoldo dominate da due celebri colossi dolomitici, ovvero il Pelmo e la Civetta. Qui la natura montana si presenta in forme e dimensioni davvero imponenti; seguiremo le colate ghiaiose della Moiazza, ci inoltreremo nella parte più selvaggia dell’alta via. Rispetto al paesaggio alpino finora conosciuto, questa seconda parte non è affatto inferiore per bellezza e ricchezza di ambienti naturali. Al contrario buona parte di questo territorio è parte integrante del parco nazionale delle Alpi Bellunesi.
Programma
Tappa 1: Giovedì 16 agosto 2012 – Dislivello: mt. 600 in salita e mt. 130 in discesa.
Pezziè de Parù, rif. Palmieri.
Da Pezziè de Parù (1535 m) per strada sterrata (sent. N°434) ci addentriamo in leggera salita in un dosso boscoso. Dopo un po’ cambia inclinazione, ora con ripide svolte sale e prosegue fino al romantico lago Federa ed al rifugio Palmieri alla Croda del Lago, dove pernotteremo.
Tappa 2: Venerdì 17 agosto 2012 – Dislivello: mt. 670 in salita e mt. 470 in discesa.
Rif. Palmieri, Forcella Ambrizzola, rif. Città di Fiume, Passo Staulanza, casera Vescovà, rif. Sonino al Coldai.
Dal rif. Palmieri, in meno di un’ora, per sent.N°434, costeggiando il basamento delle sovrastanti pareti, si giunge alla forcella Ambrizzòla (2277 m). A questo punto si procede in quota lungo i ghiaioni basali del Becco di Mezzodì, puntando alla vicina forc. Col Duro (2293 m). Ora per sent. 464 si scende a malga Prendera e a forc. Staulanza e su bel percorso, passando per malga Vescovà, forc. d’Alleghe, arriviamo al rif. Coldai (2190 m) dove pernotteremo.
Tappa 3: Sabato 18 agosto 2012 – Dislivello: mt. 350 in salita e mt. 520 in discesa.
Rif. Coldai lago Coldai, forc. Col Reàn, rif. Vazzoler, rif. Carestiato.
Dal rif. Coldai si inizia uno dei tratti più belli dell’alta via che, anche se preso a sé, offre una fra le più straordinarie “ passeggiate “ delle alpi, con percorso poco faticoso e privo di difficoltà. Dal rifugio si sale alla forcella Coldai, e per pendio sassoso si scende nella conca occupata dal lago omonimo. Costeggiandolo si sale alla forc. Col Negro. Il sentiero ora scende nella val Civetta lungo i ghiaioni che lambiscono i piedi della muraglia. Si continua a salire nell’ampia sella di Col Reàn e in breve ( facoltativo) si può arrivare al rif. Tissi. Si continua a scendere nella val Civetta, il percorso fino al rif. Vazzoler è breve ma stupendo. Dal rifugio si segue il sent. 554, in un grandioso panorama sulla val Cantoni, camminando sotto i superbi picchi delle Moiazze fino a raggiungere Col Dell’Orso, forc. Camp per poi scendere al rif. Carestiato dove pernotteremo.
Tappa 4: Domenica 19 agosto 2012 – Dislivello: mt. 730 in salita e mt. 330 in discesa.
Rif. Carestiato, passo Duran, malga Caleda, forc. Moschesin, rif. Sommariva al Pramperét.
Dal rif. Carestiato per sent. 549 scendiamo al passo Duran lungo la rotabile per il versante Ovest, tra boschi e belle radure si lascia la rotabile in corrispondenza del ponte sul Ru de Caleda il percorso ben segnato sale alla forc. Dagarei. Per ripidi valloni prativi si taglia per sent. 543 a forc. Moschesin, ora in discesa per sent. delle Balanzòle, che corre con lievi saliscendi nell’ampia sella prativa del pra’ de la Vedova, si giunge al rif. Sommariva al Pramperèt dove pernotteremo.
Ore 5 circa dal rif. Carestiato; alternativo – Anello Zoldano ore 7.30.
Tappa 5: Lunedì 20 agosto 2012 – Dislivello mt. 600 in salita e mt. 315 in discesa.
Rif. Pramperèt, forcelle de Zità, Nord e Sud, Van de Zità, rif. Pian de Fontana.
Dal rif. Pramperèt, lungo il sent. 514, si salgono i dossi fra mughi tagliando le pendici orientali delle cime delle Balanzòle e si raggiunge la Portela del Piazedel. Passiamo ora sul versante della selvaggia val Clusa, su piccoli campi erbosi e ghiaiosi inframezzati da lastronate, fino a raggiungere la spianata del Van dei Piazedel, (2050 m), dove confluiscono i ghiaioni e piccoli nevai delle sovrastanti cime De Zità. Da questo punto si distinguono bene la forc. Van De Zità (2410 m) frapposta tra la cima Nord (2465 m)e la cima di Mezzo (2451 m) e le ampie visuali sulle crode del Moschesin. Ora si traversa il verdeggiante costone del Barancion (2330 m), si sale per aride zolle erbose ai Van dei Erbàndoi e della Giazza. Per buona traccia si raggiunge la forc. di Mezzo della cima Sud (2450 m), con l’impressionante visione dei Van De Zità; ora per ripidi declivi detritici si raggiunge la Talvena dove sorge il rif. Pian de Fontana (1632 m) che raggiungeremo a breve, e dove troveremo ad attenderci gli amici gestori per una serata in allegria.
Facoltativa la salita alla cima de Città (ore 4\5) dal rif. Pramperèt.
Tappa 6: Martedì 21 agosto 2012 – Dislivello: mt. 240 in salita e mt. 1400 in discesa
Rif. Pian de Fontana, forc. Lavaretta, Rif. Bianchet, la Muda.
Ci si alza e già si respira aria di casa; oggi e l’ultima tappa, salutiamo a malincuore gli amici gestori con un grosso arrivederci a presto, la loro mancanza si avverte subito. Ci rituffiamo nel nostro itinerario scendendo di pochi metri per poi salire a forcella la Varetta (1704 m), che si affaccia su una conca fiorita dominata dai rossastri dirupi della Talvena. Alle spalle si scorge il canalone inferiore dei Van de Zità, sotto ci appare la Val dei Ross e di fronte la superba parete dello Schiara. Ora si continua per ripida discesa (sent.518) su costa boscosa fino ad una conca erbosa cinta da erti dirupi che forma la testata di val Vescovà. Si attraversa il greto di un torrente e seguendo la traccia sempre più marcata, in moderata pendenza, si esce in una piccola radura dove sorge il rif. Bianchet. Da rifugio si possono ammirare le ardite muraglie dello Schiara con la meravigliosa Gusèla del Vescovà. In meno di due ore si arriva al villaggio de la Muda, fine delle nostre fatiche.