TREKKING: Andar per Stazzi – Tra il lago di Scanno e il Monte Marsicano

5 – 12 agosto 2017 Trekking
Andar per Stazzi
Tra il lago di Scanno e il Monte Marsicano
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Il Parco d’Abruzzo è un parco storico, conosciuto per le sue straordinarie qualità: un territorio ricchissimo di cultura, storia e arte, ma anche di una diversità biologica straordinaria che ha consentito ad animali unici come il camoscio d’Abruzzo, l’orso marsicano e il lupo appenninico di eleggere queste terre a propria dimora. Il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è costituito principalmente da un insieme di catene montuose di altitudine compresa tra i 900 e i 2.200 metri. Le montagne presentano un paesaggio vario ed interessante in cui si alternano vette tondeggianti, tipiche dell’Appennino, a pendii dirupati dal tipico aspetto alpino. A causa del fenomeno carsico, le acque scorrono spesso in letti sotterranei e formano risorgive a valle, talvolta anche fuori del territorio del Parco. All’interno del Parco esistono due bacini lacustri: il lago artificiale di Barrea alimentato dal fiume Sangro ed il lago Vivo di origine naturale. Ai limiti del parco si trova anche il lago di Scanno. Per quanto riguarda la storia, una menzione speciale la merita la Transumanza, lo spostamento stagionale delle greggi dalle montagne d’Abruzzo fino alle verdi pianure del Tavoliere. Qui, come nel resto dell’Abruzzo montano la storia “l’hanno scritta i pastori a suon di pecore” fin dai tempi dei Sanniti. Da Pescasseroli parte il più montuoso ed antico Tratturo quello che collega il paesino abruzzese alla cittadina di Candela nel Tavoliere delle Puglie. Un Tratturo lungo 211 chilometri ancora oggi percorribile proprio come facevano i veri pastori d’Abruzzo, cantati da Gabriele D’Annunzio: “… Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare… ”
In Abruzzo lo stazzo (in dialetto jacce), è il luogo dove si tengono le pecore e tutto ciò che occorre per la loro custodia in montagna. È costituito da un’abitazione (rifugio dei pastori) in muratura spesso a secco e in passato anche costituita da legname povero. Nei pressi dell’abitazione c’è il recinto per la custodia delle pecore, spesso fatto di reti, quindi il mungitoio, il luogo per la produzione e lavorazione dei prodotti caseari e generalmente anche un orticello per il sostentamento dei pastori (coltivazione di patate e alcuni tipi di verdure). Un Parco Nazionale non è solo natura: il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è fatto anche di borghi e piccoli paesi, che hanno conservato in gran parte la loro identità, data dallo stratificarsi delle vicende storiche e dei modi tradizionali di vita.

Dislivello: 5250 m in salita – 4800 m in discesa
Difficoltà: E – EE
Responsabili Escursione: Flavio Baldi- Graziano Sinigaglia
Cartografia: Carta d’Abruzzo – Iter Edizioni – 1:25.000

  1. Sabato 5 agosto
    Partenza ore 6 – Visite ai Borghi di Villalago e Scanno.
    Arrivo all’Hotel Paradiso (1547 m) verso le ore 17.30 – Sistemazione, cena e pernottamento.
  2. Domenica 6 agosto
    Forca Resuni e Val di Rose – Con Guida locale (Agosto numero chiuso)
    In questa escursione si passa dalla bellezza di una faggeta incontaminata alla concreta possibilità di incontrare uno degli animali più rari della fauna italiana: il Camoscio Appenninico.
    Ci portiamo con le auto Civitella Alfedena (1150 m). Il sentiero I1 inizia nella parte alta del paese.
    Dopo circa un’ora di cammino si esce dal bosco e ci si trova di fronte ad uno splendido anfiteatro roccioso che delimita in alto la valle Monte Boccanera e Passo Cavuto. Da qui si prosegue in un canalone che raggiunge il Passo Cavuto (1980 m). Questo è il punto dove è più frequente l’avvistamento dei camosci. Bello il panorama con il M. Petroso, la valle Iannanghera e la Camosciara. In pochi minuti arriviamo al valico e al rifugio di Forca Resuni (1952 m). Si scende per la Val Jannanghera, per un percorso bello anche se più lungo, seguendo il sentiero K6. Entrati nella faggeta, si prosegue sul fondovalle superando alcune suggestive radure. Toccata la Sorgente Jannanghera (1305 m), si piega a sinistra per il sentiero a mezza costa (segnavia I4) che riporta a Civitella Alfedena. Facoltativa breve visita ai Musei e alle Oasi Faunistiche del Lupo e della Lince.
    L’anello richiede 6 ore – Dislivello circa 900 metri – lunghezza percorso Km 11.

  3. lunedì 7 agosto
    Stazzo Ziomas e anello Monte Godi.
    Partiamo a piedi dall’albergo e dopo un po’ sulla sinistra (1550 m), incontriamo la sterrata (segnavia Y1) che percorre tutto il versante N della montagna, in direzione O fino a raggiungere il grande Stazzo di Ziomas (1590 m). Da qui si prosegue verso S, e si raggiunge un’ampia sella (1740 m), che si affaccia sul bel pianoro del Ferroio di Scanno (Stele in ricordo di Papa Giovanni Paolo II). Dalla sella si risale una breve dorsale sassosa, fino a raggiungere la dorsale sommitale che con un ampio giro raggiunge la cima di Monte Godi (2011 m). Ritorniamo per il versante E (sopra Passo Godi), traversando con un po’ di difficoltà, specie nell’ultimo tratto, fino a ritornare al punto di partenza.
    L’anello richiede circa 5 ore – Dislivello circa 600 metri – lunghezza percorso Km 12.

  4. martedì 8 agosto
    Traversata Opi – Monte Marsicano – Passo Godi
    Ci portiamo con l’auto ad Opi (località Casette). Dal campeggio di Opi (m. 1150 m) si prende il sentiero E6 che inizia con una strada sterrata per giungere a una sorgente denominata “Ciarlante”. Quindi per lo stesso sentiero, che attraversa una densa boscaglia, si arriva allo stazzo-rifugio Marsicano. Ancora un tratto nel bosco e poi si giunge all’aperto. Il sentiero si fa ripido e si percorre in linea quasi diretta superando un dislivello di circa 600 metri che termina con una prima cima (croce 2252 m). Si discende brevemente a una selletta e si risale la vera Cima del Marsicano (2253 m). La zona del monte Marsicano è frequentata da un folto branco di cervi e di camosci, con un po’ di fortuna è possibile avvistarli. Si scende ora verso nord su tracce di sentiero e percorso libero verso lo stazzo Val di Corte fino a incrociare il sentiero Y1 nei pressi del Valico della Corte (1930 m). Si prosegue verso sud-est su evidente sentiero in discesa sino a incrociare la strada sterrata (1687 m) che si seguirà verso sinistra. Segue un tratto su saliscendi, raggiungeremo il Ferroio di Scanno e successivamente lo stazzo Ziomas (1560 m). Guadagniamo ancora un’ottantina di metri fino a una selletta (1640 m), quindi in discesa fino a raggiungere la strada asfaltata del Passo Godi. Ritorno in albergo e recupero auto a Opi.
    La traversata richiede circa 8/9 ore – dislivello metri 1400 in salita metri 950 in discesa – lunghezza percorso Km 18.

  5. mercoledì 9 agosto
    La Camosciara
    Raggiungiamo in auto Villetta Barrea e parcheggiamo presso l’Area servizi turistici (1029 m -parcheggio a pagamento).
    La Camosciara è la parte più famosa e conosciuta del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il suo fulcro è lo spettacolare anfiteatro naturale che, con le sue guglie e creste frastagliate di dolomia bianca e grigia, è molto simile nell’aspetto alle montagne dolomitiche alpine.
    Il percorso inizia su strada asfaltata vietata al traffico motorizzato, in circa un’ora arriviamo al piazzale della Camosciara (1133 m). Una breve escursione (itinerario G5) nella faggeta, ci condurrà alle Cascate delle Ninfe e delle Tre Cannelle (1160 m). Ritornati al piazzale, seguiremo l’itinerario G6 fino al piccolo Rifugio della Liscia (1440 m), sotto la parete dolomitica del Balzo della Chiesa. Molto alta la probabilità di scorgere i camosci che si affacciano sulle balze rocciose e arrivano fino al torrente per dissetarsi. Oltre questo punto non è consentito proseguire: siamo in zona di Riserva Integrale e la tutela del territorio ha la priorità.
    Si ridiscende al piazzale e con un percorso ad anello (itinerari G4 e I2) si fa ritorno al parcheggio.
    Nel chiosco si possono gustare degli ottimi “arrosticini”.
    Il percorso richiede circa 5 ore – dislivello 400 metri – lunghezza percorso km 8.

  6. giovedì 10 agosto
    Passo Godi – Serra Rocca Chiarano – Lago Pantaniello – Valico dello Scalone – Passo Godi. (per gli stazzi: Il Prato, Pantaniello e Mantruccie).
    Partiamo a piedi dal rifugio in direzione degli impianti da sci e prendiamo il sentiero Y2 che ci porterà al Valico dello Scalone (1915). Lasciamo il sentiero e seguiamo a destra la traccia (bolli rossi) che percorrerà tutta la cresta di Serra Rocca Chiarano. Dapprima in decisa salita e quindi su una lunga serie di saliscendi andremo a toccare varie cime secondarie (maggiore altitudine 2262 m). Superata l’ultima cima, Rocca Chiarano (2175 m), iniziamo la discesa fino ad incrociare il sentiero H2 che seguiremo verso sinistra. Sempre in discesa raggiungeremo lo stazzo Il Prato (1979 m) e successivamente lo stazzo e il lago Pantaniello (1818 m).
    Da qui proseguiremo sul sentiero Y2 fino ai ruderi dello stazzo “Mantruccie” (1725 m) e, sempre sullo stesso sentiero risaliremo al Valico dello Scalone e, in discesa, raggiungeremo il Passo Godi.
    L’anello richiede circa 7/8 ore – dislivello 1050 m – lunghezza percorso km 19.
  7. venerdì 11 agosto
    Campitelli – Passo dei Monaci – La Metuccia – Monte a Mare.
    Visita ai borghi di Barrea e AlfedenaDal cartello del parco del pianoro di Campitelli (1445 m) si imbocca la carrareccia sentiero L1 in leggera discesa fino a incontrare a sinistra l’evidente sentiero che sale fino ai resti di un fortino abbandonato (1712 m). Si continua lungo la Conca dei Biscurri, di fronte al roccioso versante orientale della Meta. Scavalcata una larga sella (1960 m) si prosegue nella conca sommitale della Valle Pagana fino a raggiungere il Passo dei Monaci (1967 m). Tralasciamo il sentiero che porta alla cima della Meta (chiuso nel mese di agosto) e prendiamo sulla sinistra il sentiero M10 che porta verso la Metuccia (2015 m) e proseguendo su saliscendi al Monte a Mare (2160 m). Ritornati al Passo dei Monaci seguiamo in discesa il sentiero M1 della Valle Pagana, superiamo una sorgente (1780 m), il piccolo rifugio Le Forme e arriviamo all’omonimo pianoro (1450 m). Seguiamo ora il sentiero L4 che ci porterà al punto di partenza.
    Al ritorno ci fermeremo per una breve visita nei borghi di Barrea e Alfedena.
    Il percorso richiede circa 6/7 ore – dislivello 900 metri – lunghezza percorso km 13.7
  8. sabato 12 agosto
    Lago di Scanno con possibilità di bagno e giro in pedalò o canoa. Nel pomeriggio partenza per il ritorno.

Max 16 partecipanti

ISCRIZIONI: per riservare i posti in hotel è indispensabile effettuare l’iscrizione entro giovedì 22 giugno versando un anticipo di € 100,00.

Partenza alle ore 6.00 dalla sede di S. Maria di Camisano per Padova, autostrada A 13 – A14 – A25 / E80, Uscita Cucullo, Scanno, Passo Godi.



Statistiche

 

Informazioni e attività del gruppo CAI di Camisano Vicentino (sezione di Vicenza)