07-13 Agosto 2016
TREKKING : ALTA VIA DELLA VAL MALENCO
Da Torre S. Maria a Caspoggio
L’alta via della val Malenco e una lunga traversata escursionistica in quota, costituita da 8 tappe solitamente percorribile in 8 giorni, per una lunghezza di ben 110 km, ed e percorribile per la sua interezza tornando al punto di partenza. La via si snoda lungo l’intera compagine della Val Malenco, passando dal gruppo del Disgrazia, del Bernina e dello Scalino,con un percorso che a partire dalla seconda tappa si mantiene quasi sempre sopra i 2000 metri. Un gran classico delle Alpi Retiche, un’esperienza che consente a tutti di andare dritto al cuore delle montagne scegliendo l’itinerario principale oppure le varianti che tra pascoli, alpeggi, laghi, boschi, cave e valichi ci fa scoprire gli scenari più suggestivi nel cuore delle Alpi Retiche.
Dislivello complessivo : m. 5507 in salita – m. 4505 in discesa
Difficoltà: EE
Resp. Escursione: Giandario Frigo – Giancarlo Canevarolo
Cartografia: Carta Kompas Bernina – Sondrio 1: 25.000
Programma
- Domenica 7 agosto, 1°tappa: Da Torre S. Maria a Rif. Bosio
Dislivello: m. 1117 in salita
Durata escursione: 6.00 ore
Molte sono le cose interessanti offerte da questa prima tappa che termina al rif. Bosio,posto ai bordi del piano di Ariale, uno dei luoghi suggestivi del percorso. Da Torre S. Maria si segue la strada per Musci, un centinaio di m. dopo le case, chiare indicazioni sulla destra permettono di imboccare l’Alta via. Si sale per vecchio sentiero fino alle baite di Prà Fedugno(m. 1067), lungo una stradina con qualche saliscendi si giunge a Piasci e al rif. Grandi(m.1720), ottimo punto di ristoro. Lasciato il rif. si sale tra gli alberi ai pascoli di Arcoglio inferiore(m.1950). sempre in leggera salita e con vari saliscendi fino all’Alpe Zana e poi al rif. Bosio dove pernotteremo.
- Lunedì 8 agosto 2°tappa: Dal rif. Bosio, Passo Ventina, Rif. Porro
Dislivello complessivo : m. 1100 in salita m. 715 in discesa
Durata escursione: 7-8 ore
E’ una delle tappe più faticose dell’intera Alta via con l’attraversamento di ambienti molto diversi tra di loro compresa la monotona salita al passo Ventina. Lasciato il Rif. Bosio ed attraversato il torrente, si raggiungono le baite di Ariale, e l’Alpe Mastabia, posta su un dosso molto panoramico con vegetazione ad alto fusto; di fronte, dall’altro lato della valle, verso Ovest, è possibile osservare il percorso dell’ultima tappa dell’Alta via. Superata una cava di talco, il sentiero scende alle baite dell’Alpe di Giumellino(m.1756), dove è quasi di rigore una sosta alla fontanella; si prosegue in discesa, sempre tra gli alberi e superato il poggio delle Cave di pietra calcarea, raggiungiamo la piccola conca dell’Alpe Pirlo(m.1619) dove possiamo ammirare un laghetto sulla sinistra del sentiero.
Si raggiunge l’Alpe Prato, poi in leggera salita l’Alpe Prataccio(m.1720); lasciata a destra l’indicazione per l’Alpe Braccia ed l’Agazzuolo, si segue il”Bordo” dell’alpeggio fino al vallone di Sassera(Sasso Arso).
Iniziamo la faticosa risalita di questo vallone sassoso raggiungendo passo Ventina(m.2675). Lungo il percorso incontreremo i laghetti glaciali di Sassera. Si scende verso nord tra macchie di neve e in breve si tocca la morena laterale del ghiacciaio Ventina. Sempre in discesa incontriamo il rif. Ventina poi il rif. Porro(m.1960) dove pernotteremo.
- Martedì 9 Agosto, 3° tappa: Dal rif. Porro al rif. Longoni.
Dislivello: m. 850 in salita e m. 370 in discesa
Durata escursione: 5.30 ore
Dal rif.Porro c’incamminiamo per buona mulattiera, quindi su sentiero fino ad incontrare il torrente Ventina, ne seguiamo il corso fino alla confluenza nel torrente Malero, superatolo ci si porta all’Alpe Forbesina(m. 1656). Da qui si entra in val Sissone, che si presenta quasi per intero occupata da sassi e ghiaie accumulatesi nel corso dei secoli. Lasciamo sulla sinistra il sentiero che sale all’Alpe Sissone e seguiamo il sentiero per l’Alpe di Vazzeda inferiore(m.1832), e Vazzeda Superiore(m.2033), proseguiamo in leggera discesa per un vallone prativo, verso l’Alpe Monte Rosso Inferiore, attraversato il torrente Malero, su costone roccioso con numerosi saliscendi si arriva all’Alpe Oro. Si continua verso piano dell’Oro con visione del pian del Lupo e di Chiareggio. Si prosegue con stretti zig – zag che ci portano a superare un ramo del torrente Forasco raggiungendo il passo delle Tre Moggie e il rif. Longoni(m. 2450) ottimo punto di sosta, dove pernotteremo.
- Mercoledì 10 Agosto, 4° tappa: dal rif. Longoni al Rif. Musella
Dislivello: m. 950 in salita e m. 900 in discesa.
Durata escursione: 7 ore
Dal rifugio Longoni si scende fino ad incontrare una strada sterrata in direzione del rifugio Entova, la si segue per un lungo tratto sino ad arrivare ad un tornante dove incontriamo il sentiero dell’Alta via e abbandoniamo la strada. Nel tratto che segue sino all’Alpe Sasso Nero ci sono solo tracce. Superata una pietraia in discesa, inizia una lunga traversata tra magri pascoli, rocce e sassi sulla cresta che scende al Sasso Nero. Si superano vari poggi e finalmente in basso si vede il lago Palù. Da questo alpeggio si distingue l’inconfondibile piramide del Pizzo Scalino. Ora il sentiero si fa più marcato e scende velocemente verso il rifugio Palù (m.1947). Si risale un dosso erboso dell’Alpe Roggione(m.2007), e in pochi minuti il sentiero diventa più stretto e tortuoso e risale a zig-zag fino al Bocchel del Toro(m.2203), quindi nuovamente in discesa in un rado bosco di larici fino ad incontrare il rifugio Scersen (m.1844). Attraversiamo vari torrenti per giungere all’Alpe Campascio, imbocchiamo il sentiero che porta al rifugio Musella (m. 2021),posto tra gli abeti in un tranquillo pianoro, dove pernotteremo.
- Giovedì 11 Agosto, 5° tappa: dal rif. Musella al Rif. Bignani
Dislivello: m. 960 in salita e m. 610 in discesa
Durata escursione: 6.30 ore
Dal rifugio Musella si risale una serie di dossi assolati ai quali è stato dato il nome dei “7 sospiri”. Superato l’ultimo “sospiro” si incontra l’accogliente rifugio Carate(m.2600) e poco sopra Bocchette delle forbici(m.2636), su largo sentiero ben sistemato,si scende fra qualche macchia di neve e superato uno sperone roccioso ci si avvicina al ghiacciaio di Caspoggio. Fra le morene si risale fino l’ospitale rifugio Marinelli(m.2813), dove potremo spaziare con lo sguardo sulle montagne circostanti e goderci un momento di relax. Riprendiamo il nostro cammino percorrendo lo stesso sentiero di salita fino ad incrociare le indicazioni dell’alta via. Ora si sale per un sentiero sconnesso tra sassi e sfasciumi che porta al ghiacciaio di Caspoggio e raggiungiamo la Bocchetta(m. 2983) dove si apre un inatteso panorama verso est sul gruppo del Pizzo Scalino.
La discesa avviene su neve e sassi mobili, un percorso faticoso che migliora verso i pascoli dell’Alpe Fellaria. Ai bordi di questo alpeggio su un panoramico dosso roccioso si incontra il rifugio Bignani(m.2382), dove pernotteremo.
- Venerdì 12 Agosto, 6° tappa: dal rif. Bignani al rif. Cristina.
Dislivello: m. 380 in salita e m. 560 in discesa.
Durata escursione: 5 ore
Dal rifugio Bignani imbocchiamo un sentiero che parte alle spalle del rifugio scendendo deciso in un vallone che confluisce nel grande anfiteatro terminale della val Lanterna, occupato da una quantità enorme di materiale detritico e delimitato dal gradino roccioso dal quale scendono le cascate di Fellaria. Il sentiero scende a destra attraversando un primo ponte e si dirige verso la parte alta dell’anfiteatro percorsa da un gran numero di torrentelli che si diramano da tre grandi cascate. Si tratta del cosiddetto “sentiero dei ponti”, perché sono proprio i sette ponti a permetterci di superare questi torrentelli. Nella traversata abbiamo modo di ammirare le tre grandi cascate che scendono fragorosamente da un’ alta rupe rocciosa. Siamo dunque all’Alpe di Gembrè(m.2190), seguiamo la parte sinistra del lago di Gera fino ad incontrare a destra il sentiero che sale all’Alpe di Poschiavina(m.2230). Risaliamo ora la valle Poschiavina dove si incontrano ancora evidenti tracce di una antica mulattiera. Dopo aver lasciato due rumorose cascate, si giunge al passo di Canciano(m.2464) con vista sulla Val Canciano. La traccia in questo tratto è poco evidenziata, ed è bene seguire i segni colorati con attenzione. Superate le acque che scendono dal ghiacciaio Scalino, ed alcuni laghetti, risaliamo la morena fino al passo di Campagneda(m. 2626). Dal passo scendiamo fino ad incontrare i tre laghetti di Campagneda. Poco sotto tra i pascoli si lascia sulla destra il sentiero che sende al rifugio Zoia,si continua a sinistra a saliscendi passando sotto i pendii orientali del Pizzo Scalino. Dopo aver incontrato la traccia che sale al Cornetto, si scende fino al rifugio Cristina(m. 2287) dove pernotteremo.
- Sabato 13 Agosto, 7° tappa: dal Rif. Cristina a Caspoggio.
Dislivello: m. 150 in salita e m. 1350 in discesa.
Durata escursione: 4 ore
Siamo arrivati all’ultima tappa del nostro itinerario, scendiamo a valle dopo aver trascorso una settimana a contatto con la natura, stanchi ma consapevoli di essere riusciti, anche questa volta, a portare a termine questa meravigliosa avventura carica di soddisfazioni e di nuove esperienze. Dal rifugio Cristina per sentiero in discesa attraversiamo numerosi torrenti e vari laghetti fino a raggiungere in salita l’Alpe Acquanera e poi l’Alpe di Cavaglia e per sentiero facile e ben segnato, il Piazzo Cavalli (m. 1722). Teniamo la destra del sentiero per scendere a Motta di di Caspoggio e quindi a Caspoggio dove purtroppo termina il nostro trekking.
Iscrizioni: Per poter riservare i posti nei rifugi e indispensabile effettuare la prenotazione entro il 20 Giugno con il versamento di un anticipo di € 50.00.
Partenza: Ore 5.00 dalla sede Cai autostrada A 4 in direzione Bergamo, Lecco, Colico ,Sondrio, Chiesa di Val Malenco.
Statistiche